La storia dell’archivio

L’Archivio Storico Diocesano risulta istituito nel secolo XIII, però a motivo di incendi avvenuti in passato, ben pochi sono i documenti anteriori al sec. XV.

Almeno dal primo Novecento l’Archivio è sempre stato allocato nel Palazzo Vescovile, dapprima al secondo piano della Curia Vescovile, da dove è stato trasferito nella sede attuale (già Uffici della Vecchia Curia) nel 1980, contestualmente all’allestimento del Museo diocesano al piano sottostante. Si unificava in tal modo l’Archivio Storico Diocesano accanto alle stanze dove già era sistemato l’Archivio e la Biblioteca del Capitolo della Cattedrale.

Il primo ad avere l’incarico o l’autorizzazione vescovile di fare il ricercatore (in forma amatoriale) nel primo quindicennio dell’episcopato di Mons. Angelo Cambiaso (1915-1930) fu il canonico Leone Raimondi. Questi aprì le filze (cifra non identificabile), annotando notizie su foglietti e quaderni. Il Raimondi lasciò per testamento le sue carte al Convento dei Frati Minori di Pontelungo in Albenga (SV). Dopo diverso tempo (Anni Cinquanta) il dott. Anfossi di Albenga riuscì ad acquistare le carte che si riferivano ad Albenga e dintorni, di cui fece poi dono all’Istituto di Studi Liguri.

Durante l’episcopato dei Vescovi Raffaele De Giuli – Gilberto Baroni e Alessandro Piazza (cioè tra gli anni 1958 -1969) si interessò dell’Archivio – ma sempre in forma personale e amatoriale – il canonico Antonio Borzacchiello, che era invece archivista e bibliotecario del Capitolo della Cattedrale. Con lui si cominciò la sistemazione (o meglio) la prima distribuzione delle carte tolte dalle filze in faldoni suddivisi per parrocchie.

Questo lavoro continuò ad opera del Canonico Giuseppe Guaraglia (1969- 1976) e Pietro Menini (1970-1977), con lunghe pause dovute alla loro cagionevole salute. In questo periodo l’Archivio non era aperto al pubblico.

Fu poi incaricato ufficialmente della prosecuzione del lavoro Don Fiorenzo Albera (credo fino al 1986). Don Giuseppe Pellegrino fu Archivista dal 1987 fino a quando gli subentrò il Canonico Antonio Bonfante. In questo periodo non furono più aperte filze antiche.

La nuova destinazione dell’Archivio e della Biblioteca Capitolare fu deciso da Mons. Alessandro Piazza all’inizio dei lavori di restauro della Cattedrale (1965). Negli anni 1965-69 il riordino fu affidato al Can. Antonio Borzacchiello, soprattutto per la sistemazione delle pergamene, mentre la Biblioteca Capitolare fu inventariata per la prima volta dal Canonico Pietro Menini nel 1972.

Il vescovo Alessandro Piazza, in Albenga dal 1965 al 1990, negli anni Ottanta del secolo scorso, fece in modo che nell’Antico Palazzo Vescovile di Albenga (SV), Via Episcopio 5, fossero creati spazi sufficienti per raccogliere gli archivi parrocchiali, onde evitare perdite e danni. Con decreto vescovile del 31 dicembre1985 il Can. Antonio Bonfante fu incaricato al ritiro dalle parrocchie di tutti i documenti anteriori al 1880, perché fossero conservati nella nuova sede dell’Archivio Storico Diocesano. Purtroppo gran parte della documentazione di alcune parrocchie è andata distrutta durante l’ultimo conflitto mondiale.

 

(Si ringrazia il Prof. Luciano Livio Calzamiglia per la ricostruzione)